Il centro storico di Pagani rappresenta una pregiata risorsa storico-culturale, così com´è ricco di palazzi, cortili e chiese di interesse storico e architettonico.
Il palazzo paganese e salernitano in genere, si adatta e si ispira allo spazio circostante ed al centro urbano in cui è ubicato.
La sua trasformazione , a partire dalla seconda metà del 1600, è legata anche agli interventi di recupero a seguito degli eventi sismici.
A Pagani e nella provincia di Salerno , alla fine del Viceregno spagnolo (1707) , si ebbe un rinnovato fervore artistico, grazie anche all´antica nobiltà e alla nuova aristocrazia che commissionarono a noti architetti nuovi lavori in quest´area.
Il palazzo nobiliare si articola in aree funzionali in relazione al numero delle persone e alle attività: nel cortile sono ubicate le scuderie, le rimesse per le carrozze e l´accesso alle cantine sottostanti.
Al piano superiore è l´appartamento nobiliare detto quartiere o quartino, con balconi che si affacciano all´esterno.
L´ambiente di rappresentanza è la galleria, grande salone riccamente decorato e arredato, che ospitava anche le collezioni della famiglia.
La servitù alloggiava agli ultimi piani o nelle soffitte.
Simbolo dell´aristocrazia è la facciata principale ed ancora più il portale del palazzo, su cui il proprietario appone le proprie insegne.
Protagonista di questo rinnovamento nella prima metà del 1700 è Ferdinando Sanfelice, la cui più originali creazioni riguardano le architetture residenziali.
Particolarmente originale è il disegno delle scale aperte , a pilastri ed archi rampanti.
Chiaro esempio a Pagani ne sono il Palazzo Tortora degli Scipioni, Palazzo Tortora, Palazzo Mangarella.